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Cavolfiore: come coltivarlo nell’orto

consigli per coltivare cavolfiore ortoIl cavolfiore – parte commestibile della pianta erbacea Brassica oleracea L. – è un ortaggio a fiore di cui esistono differenti varietà.

Queste possono essere suddivise in varietà precoci (o nataline), tardive (o carnevalesche), molto tardive (o pasqualine), a seconda del tempo che occorre lasciar passare tra il momento della semina e quello della raccolta.

Ricco, per giunta, di proprietà benefiche (antibatteriche, antinfiammatorie, rimineralizzanti, depurative…), questo gustoso ortaggio si presta a svariati usi in cucina, sia da fresco sia se conservato sott’olio o sott’aceto.

Avete la fortuna di disporre di un piccolo orto e vi piacerebbe coltivare qualche piantina di cavolfiore?

Ecco tante utili informazioni che vi aiuteranno nella coltivazione di questo ortaggio.

Il cavolfiore e la sua coltivazione nell’orto

La semina

Per questa tipologia di piantine si consiglia di effettuare la semina in semenzaio tra il mese di maggio e il mese di luglio.

Adagiate i semi in piccole buche profonde 1-2 cm e ricopriteli con un sottile strato di terreno. Quindi, innaffiate delicatamente, preferibilmente usando uno spruzzino (per evitare di smuovere i semi che avete interrato).

Il trapianto

In linea generale, il trapianto del cavolfiore in orto deve essere effettuato 40-45 giorni dopo la semina. In ogni caso, non trapiantate le vostre piantine prima che abbiano raggiunto un’altezza di circa 20 cm e che su di esse sia comparsa la sesta foglia.

Prima di procedere alla messa a dimora dei cavolfiori, servendovi di una zappa lavorate in profondità il terreno. Poi, utilizzate un rastrello o un sarchiatore per eliminare eventuali erbe infestanti.

Il giorno prima del trapianto innaffiate non solo il terreno del vostro orto ma anche i cavolfiori stessi (così da estrarli facilmente e senza che subiscano traumi).

Nel corso dell’operazione di trapianto, poi, coprite le piantine con un telo di juta o di polietilene per evitare che si disidratino.

Una volta interrati i piccoli cavolfiori (ponendoli ad una distanza di circa 65 cm l’uno dall’altro), con le mani compattate il terreno attorno ad ognuno di essi e, poi, innaffiateli.

La posizione

Il clima ottimale per la coltivazione del cavolfiore è mite o tendenzialmente fresco, preferibilmente con temperature non superiori ai 20-23° C.

Allo stesso tempo, però, queste piantine amano il sole. Dunque, è consigliabile che le interriate in un punto che consenta loro di essere esposte al sole per almeno 6 ore nel corso della giornata.

Il terreno

Il terreno ideale per la coltivazione del cavolfiore è, innanzi tutto, un terreno a medio impasto e ad alto contenuto di materia organica (caratteristica che migliora la capacità del terreno di trattenere l’umidità).

Inoltre, è preferibile che si tratti di un terreno avente un pH compreso tra 6,5 e 7. Questo intervallo di valori di pH, infatti, diminuisce il rischio che la pianta contragga la malattia nota come ernia del cavolo e massimizza la disponibilità di nutrienti.

La concimazione

Per favorire una crescita ottimale delle piantine di cavolfiore, si consiglia di concimare il terreno mensilmente.

I concimi biologici più indicati per questo tipo di piante sono compost e letame (entrambi maturi), stallatico essiccato, cornunghia e anche macerato di ortica o farina di roccia.

L’innaffiatura

Il cavolfiore deve essere innaffiato – in maniera costante – con una discreta frequenza, soprattutto nei periodi più caldi dell’anno o in caso di periodi molto poco piovosi, ma sempre badando che le innaffiature non determinino ristagni d’acqua nel terreno, che danneggerebbero la pianta.

Più precisamente, il terreno che sta intorno alle vostre piantine di cavolfiore dovrebbe ricevere settimanalmente circa 1,5 cm di acqua.

I momenti migliori della giornata per effettuare l’innaffiatura sono le prime ore del mattino e quelle verso il tramonto. Questo fa sì che le piante non subiscano sbalzi termici e che non vi siano sprechi d’acqua dovuti all’evaporazione.

La potatura

Nel corso del ciclo di crescita delle vostre piantine dovete eliminare eventuali foglie marce o attaccate da funghi o parassiti. Utilizzando un paio di forbici o un coltello disinfettati, praticate un taglio netto e obliquo.

La raccolta

La raccolta dei cavolfiori è da effettuarsi quando lo sviluppo delle infiorescenze è completato, avendo cura, però, di non aspettare che i fiori comincino a separarsi.

Per verificare che il cavolfiore sia pronto per essere colto, controllate che la sua testa (anche detta corimbo) sia ben soda e abbia un diametro di circa 15 cm.

Quindi, servendovi di un coltello, tagliatela dalla base della pianta, lasciandovi attaccate alcune foglie (che serviranno a proteggerla).

In genere, la raccolta dei cavolfiori precoci è da collocarsi tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, mentre per raccogliere i cavolfiori tardivi può essere necessario attendere anche sino alla fine di ottobre.

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