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Le fibre per i tessuti più ecologiche

Negli ultimi anni anche ilimg_perche_02 mondo della moda ha cominciato a sviluppare una coscienza ambientale e molti designer sono venuti incontro alle esigenze di tutti quei consumatori green ed eco-consapevoli.

In che modo? Attraverso l’utilizzo di risorse naturali, fibre di origine rinnovabile, come cotoni organici, canapa e bambù.

Possiamo quindi cominciare a dire addio a tutte quelle fibre nemiche dell’ambiente quali le fibre cellulosiche o sintetiche, molte delle quali non biodegradabili e derivanti da prodotti petrolchimici.

Quali sono i tessuti amici dell’ ambiente?

Molti di voi si staranno chiedendo quali sono i principali tessuti ecologici e come fare a riconoscerli.

Qui di seguito vi forniamo una guida completa e consigli utili sulla scelta dei tessuti ecologici giusti!

Il cotone biologico

Bisogna sapere che la coltivazione del cotone tradizionale richiede l’uso di pesticidi e sostanze chimiche nocive. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato 20.000 morti ogni anno a causa di avvelenamento da pesticidi in tutti quei Paesi in via di sviluppo.

Tessuti di cotone etichettati biologici rappresentano la scelta consapevole perchè prodotti senza l’uso di prodotti chimici. I semi di cotone organici non sono geneticamente modificati e sono coltivati ​​con fertilizzanti naturali.

Ciononostante la certificazione biologica non è facile: un campo deve rimanere per tre anni senza pesticidi e il cotone deve essere raccolto rispettando standard biologici internazionali, al fine di essere certificato come biologico.

Ricordatevi sempre, al momento dell’acquisto, che il vero cotone biologico è in vendita nelle sue tonalità naturali come crema, marrone chiaro, o verde pallido. Un altro colore indica che state comprando un cotone non “vergine” al 100%.

Canapa

Veniamo adesso alla canapa, amata dai principali cultori del verde!

La canapa è un tessuto eco-friendly coltivato senza l’uso di prodotti chimici, pesticidi, erbicidi o fertilizzanti. Viene prima raccolta con una macchina mietitrice tradizionale, per poi separare e lavare le lunghe fibre della pianta per abbattere il collante naturale che lega i suoi fili.

La particolarità di questo tessuto è proprio nelle sue fibre pregiate e resistenti al calore, alle muffe e agli insetti.

Soffrite inoltre il caldo d’estate e battete i denti d’inverno? Bene, se desiderate una fibra resistente, che vi rinfreschi d’estate e che sia coprente d’inverno, la canapa rappresenta la scelta che fa per voi.

Bambù

La pianta di bambù è la più conosciuta ma anche considerata un’eccellente risorsa: la sua fibra vegetale è completamente biodegradabile e la presenta di un particolare agente anti batterico – il bamboo kun – garantisce azioni anti batteriche e deodoranti completamente naturali.

Il modo più sostenibile per trattare il tessuto di bambù è di comprimere le parti in legno dei suoi germogli e poi immergerli in una miscela di acqua ed enzimi per ammorbidire le fibre.

Una volta ammorbidite, le fibre di bambù vengono pettinate e filate.

Lana biologica

La scelta dei tessuti biologici continua e nella nostra lista non poteva mancare  la lana biologica.

La lana biologica è una fibra proteica in grado di regolare la traspirazione della pelle e la riossigenazione.

Scegliere la lana biologica significa non solo fare una scelta che comporti impatto zero ma anche mostrare attenzione nel trattamento delle pecore, evitando loro la mutilazione tipo il Mulesing, operazione che consiste nello scuoiamento della zona perianale e nel taglio della coda dell’animale.

Fibre di Ortica

Ebbene si, questa pianta da molti odiata per le sue capacità urticanti, possiede una virtù non indifferente: dalle sue fibre si possono ottenere sottili e morbidi come la seta!

La torcitura delle fibre di ortica può avvenire secondo diverse lavorazioni: se vengono attorcigliate debolmente, si ottiene una fibra dalle capacità protettive come quella della lana, mentre una torcitura più forte, permette di avere fibre resistenti come quelle del cotone.

Piume di pollo e gallina

Da oggi in poi comincerete a guardare il pollo e la gallina con occhi diversi. Infatti dalle loro piume, è possibile ricavare cheratina da cui creare tessuti.

Le fibre ottenute hanno una notevole resistenza e morbidezza e in commercio già alcuni stilisti hanno cominciato a produrre jeans di cheratina e maglioni e cappotti con le piume di pollo e gallina.

Ulteriori eco-tessuti

In commercio esistono tante altre fibre riciclabili e biodegradabili come quelle a base di pasta di legno o tessuti fabbricati dalla polpa di abeti o ancora formati dalla fermentazione degli zuccheri vegetali del mais.

Qualsiasi sia la scelta delle fibre biologiche, l’importante è che siano completamente naturali, riciclati ed innovativi!

Proteggere il pianeta e le sue risorse, incoraggiare l’uso di fibre naturali o provenienti da materiale riciclato, non solo tutela l’ambiente e la salute dei consumatori, ma definisce anche una specifica politica ambientale che richiede risparmio idrico ed energetico.

I produttori e i consumatori non devono avere paura di investire e scommettere in un settore quale quello ecologico se vogliono essere competitivi e, in primo luogo, sostenitori dell’ambiente.

E voi consumatori, ricordate che si può essere glamour e alla moda indossando tranquillamente capi green: vedrete che la natura ma anche il vo
stro corpo vi ringrazierà!

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