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Il fotovoltaico migliora di anno in anno: tra i materiali che sono in fase di studio per l’utilizzo c’è la perovskite. Cos’è e come migliorerà gli impianti fotovoltaici?
Come funzionerebbe
La perovskite è un metallo molto particolare, scoperto nel 1840. Si sta pensando di utilizzarlo nel fotovoltaico perché:
- Costa meno del silicio;
- Ha una grande capacità di assorbire la luce solare.
Questi due elementi potrebbero portare a impianti fotovoltaici che costano meno e che inciderebbero meno sull’ambiente. Il silicio, infatti, una volta utilizzato nell’impianto fotovoltaico, deve subire moltissimi processi prima di essere riutilizzato in parte.
La perovskite, invece, sarebbe più semplice da utilizzare, dato anche il fatto che la cella in questo materiale sarebbe molto più sottile rispetto a quella di silicio. L’unico problema, a oggi, resta l’energia prodotta. Se il silicio riesce a dare ottimi rendimenti in termini di energia pulita, la perovskite è ancora in fase di test e non si sa ancora quanto possa riuscire a produrre.
Il fatto che il costo del silicio si stia riducendo, di fatto dimezza il vantaggio dell’uso della perovskite. Gli scienziati starebbero quindi studiando una forma ibrida: i pannelli fotovoltaici sarebbero, di conseguenza, in gran parte in silicio e solo in minima parte da perovskite, per consentire una maggiore efficienza e una maggiore durata dell’impianto fotovoltaico.
Per saperne di più
Per il momento, si parla di sperimentazioni e non di un prodotto finito. In ogni caso, la perovskite è solo una delle innovazioni legate al fotovoltaico che potrebbero essere disponibili in un prossimo futuro: in passato non avremmo mai immaginato pannelli fotovoltaici “pieghevoli” o trasportabili, invece adesso queste innovazioni sono una realtà.
Non si può ancora dire se per la perovskite sarà lo stesso, ma sicuramente lo sviluppo tecnologico del fotovoltaico porterà, nei prossimi anni, a una maggiore produzione di energia pulita rispetto all’uso delle fonti non rinnovabili.
