Il termovalorizzatore inquina?

Il termovalorizzatore è uno strumento che inquina, oppure un modo semplice per gestire i rifiuti? Lo scoprirai in questa guida!

Cos’è

Il termovalorizzatore è un sistema che consente di bruciare i rifiuti per ottenere corrente elettrica. In questo processo che sembra vicino all’ambiente, in realtà si nascondono insidie ed inquinamento. Per poter bruciare i rifiuti, infatti, è necessario consumare molta acqua per il raffreddamento degli scarti e questi non possono essere smaltiti una volta bruciati.

Insomma, il termovalorizzatore non fa altro che ridurre il peso dei rifiuti, ma non risolve il problema. Per poter stare in piedi e dare posti di lavoro utili, l’inceneritore (altro nome del termovalorizzatore) deve essere vicino a una discarica e deve servire una vasta zona. Di solito, si utilizzano i rifiuti di un’intera Regione.

In questo modo, il sistema va a compromettere l’ambiente anche per il trasporto su gomma, dato che servono camion di notevoli dimensioni che trasportino i rifiuti verso l’inceneritore. Per mantenere in piedi la struttura, servono per forza diverse tonnellate di rifiuti. Da qui, il disincentivare la raccolta differenziata, pur di garantire la permanenza dell’inceneritore.

Inquina?

Il termovalorizzatore inquina anche durante il processo di lavorazione: oltre all’acqua e agli scarti, le polveri sottili vanno a contaminare l’aria, con conseguenze importanti per i terreni, le falde acquifere e, ovviamente, anche le persone che abitano nei dintorni, con incidenza maggiore di malattie come il tumore ai polmoni e non solo.

Inquinando troppo e su più livelli (acqua, aria, terra), è normale che i cittadini non vogliano il termovalorizzatore quando il legislatore intende assegnare di ufficio l’impianto. Le alternative esistono, come il recupero dei materiali di scarto attraverso la raccolta differenziata, che consente anche di risparmiare sulla tassa sui rifiuti. Perché sì, l’inceneritore si paga anche in tasse, oltre ad appestare tutto ciò che trova intorno.